Abbiamo festeggiato assieme ai nostri più cari amici veneziani e non, la ricorrenza dei primi cinque anni di attività della Galleria d’Arte III Millennio.
Cinque anni importanti nei quali abbiamo imparato molte cose sulla città di Venezia, sul suo mondo della cultura e dell’arte e sulla visione internazionale che Venezia apre avanti agli artisti creando opportunità di critica, di crescita, di riflessione, di mercato.
Sabato 17 giugno ore 18.30. Incontro in Galleria con l’Associazione Teofilo Folengo il presidente Otello Fabris legge brani dall’opera “Lectura Merlini” di Teofilo Folengo.
Otello Fabris, filologo ed appassionato presidente dell’Associazione Merlin Cocai si cimenterà in una “Lectura Merlini” dedicata ai cavalli ed alle donne delle descrizioni merliniane in confronto con la pittura dell’artista Mario Eremita. Iniziativa nell’ambito de “i luoghi folenghiani”, itinerario nella Venezia di Merlin Cocai.
apertura della Galleria d’Arte III Millennio, 15 dicembre 2001
Dopo anni di lavoro, Sabato 15 Dicembre 2001 alle ore 17.00 è stata inaugurata l’apertura della Galleria d’Arte III Millennio.
Inizialmente furono acquisiti i locali di proprietà della BNL che si trovavano in stato di completo abbandono e degrado.
Al primo sopralluogo, l’arch. Michelangelo Eremita ha riscontrato l’esistenza di ben tre archi in pietra completamente tamponati da muri in mattoni che lasciavano solamente tre finestre in corrispondenza del colmo degli archi. In base a quella fortunatissima struttura portante l’architetto redigeva il coraggioso progetto di restauro.
Durante i lavori furono scoperti dei documenti in pergamena che contenevano informazioni circa l’antica attività che veniva svolta nei locali. Tali documenti erano infilati nelle fessure dei travi a fungere da riempimento per la stuccatura e vennero estratti quando i travi furono ripuliti. Le pergamene indicavano che i locali della Galleria, in passato, erano destinati alla conservazione ed al commercio delle carni.
I tre archi, aperti in Rio Terà de le Colonne che allora era un canale acqueo, accoglievano le imbarcazioni con i quarti macellati in terraferma; qui venivano scaricati e conservati.
I lavori di restauro furono funestati dalla pervicace resistenza di un oste il quale pretendeva di esercitare abusivamente la sua attività su pubblico suolo in aderenza alla Galleria, ciò che aveva svolto, appunto senza alcuna autorizzazione, fin dal lontano 1992.
Questo individuo, insieme alla sua consorte ed alcuni suoi tirapiedi arrivò anche a minacciare di violenza in presenza di pubblici ufficiali, qualora non si fosse rinunciato all’impresa.
L’Amministrazione Comunale di Venezia ebbe, in tale incresciosa vicenda, un ruolo quanto mai discutibile. Essa non effettuò l’immediata rimozione dell’illecita occupazione di suolo pubblico, perpetuata dall’oste; ma inflisse alla Galleria oltre dieci mesi di ritardi nell’apertura. Addirittura concesse all’abusivo un’occupazione di suolo pubblico in compensazione alla rimozione dell’occupazione abusiva!!
Fu questo il segno dell’accoglienza dell’Amministrazione della Città di Venezia nei confronti di persone capaci ed intraprendenti che, con spirito d’iniziativa e tanto coraggio, hanno avuto l’ardire di voler proporre un nuovo ed indipendente inserto culturale dedicato all’Arte Contemporanea.
Considerando anche che l’apertura della Galleria ha sottratto all’abusivismo ed all’incivile sfruttamento del suolo pubblico un prezioso angolo della Città adiacente a Piazza San Marco.
Non fu tuttavia abbastanza. Quando venne richiesto all’Amministrazione Comunale, il permesso di affiggere un cartello direzionale per la sede della Galleria, così come il regolamento per la pubblicità consentiva alle Gallerie d’Arte, esso fu diniegato. Tale concessione fu diniegata ancora e ancora, nonostante le molteplici spiegazioni sulla liceità ed il pieno diritto ad avere tale beneficio. Non vi fu alcun ricorso al T.A.R. per una questione di principio, per fare di quella esperienza una testimonianza di ciò che è divenuta quella che un tempo era la Serenissima.
È il segno di questi tempi bui, pieni d’ipocrisia e privi d’attenzione verso il valore della cultura e del lavoro degli artisti e degli artigiani; in particolare di questi ultimi che, in grande parte sono stati letteralmente cacciati da Venezia al pari di buona parte della classe media e medio-bassa che un tempo era la spina dorsale, la linfa vitale della Città.
Molti veneziani protestano contro questa realtà ma molti di quelli che protestano non sanno o fingono di non sapere e voltano lo sguardo dall’altra parte quando accadimenti ignobili come questi, si ripetono e feriscono la dignità di quella che un tempo era una Civiltà Anfibia.
Quando capita di raccontare ad uno di loro questi vergognosi fatti, la risposta spesso è un’ancor più vile e spregevole domanda: “Perchè avete voluto venire a Venezia?”
Come se tale arrivo in fondo non sia gradito; come se l’accesso a questo luogo sia concesso solamente a qualcuno, magari espressione diretta di una certa cerchia di persone, ben note nei salotti d’élite. Chi è fuori da questi schemi è un intruso e va combattuto.
La sera del 15 Dicembre 2001 infine fu aperta al pubblico la Galleria d’Arte III Millennio, fu una giornata freddissima ma il clima in questo luogo di cultura fu riscaldato dall’attenzione di un centinaio di amici, Veneziani e non, che vollero condividerne la nascita. Ovviamente nessuna delle personalità locali, nemmeno l’Assessore alla Cultura, vollero presenziare.
Dopo molti anni infine s’è capito il motivo di tanta ostilità. A Venezia non sono graditi coloro che dimostrino di esser in grado di far da sé e di proporre qualcosa d’indipendente. Questa città, retta dalla mentalità della rendita e dell’assistenzialismo clientelare della cultura, accoglie solamente chi dimostra di essere inetto ed incapace di provvedere a sé stesso.
La Galleria d’Arte III Millennio ha chiuso nel 2016 dopo tanti anni, di operatività. Quindici anni di lavoro sono la prova della validità dell’intento, della tenacia e della seria professionalità del lavoro che qui si svolse. La Galleria ha ospitato oltre duecentocinquanta artisti di ogni nazionalità e ben tre Padiglioni Nazionali della Biennale di Venezia.