In occasione della 52. Biennale d’Arte Sezione Arti Visive “Pensa con i sensi, senti con la mente: l’arte al presente”
Introduzione
In occasione della 52. Biennale d’Arte Sezione Arti Visive “Pensa con i Sensi, Senti con la Mente”, si svolge la quarta edizione della Collettiva d’Arte Contemporanea Biennale di Venezia. Quest’anno espongono un’artista tedesca, una romena, due ucraini, un’americana e due italiani.
Nell’affollato e variegato panorama artistico veneziano, la Galleria d’Arte III Millennio è la prima e sola galleria d’arte che organizza questo tipo di manifestazioni, scevre da qualsiasi indirizzo politico o propagandistico, lasciando agli artisti libertà di espressione e tecnica.
Ogni esposizione diviene così un piccolo “museo” di arte contemporanea e non una vera e propria “mostra”. Questa differenza è cruciale e sostanziale in quanto, secondo la moda attuale, il curatore di turno diviene il vero protagonista. Egli infatti s’impone quale “arredatore” della mostra; l’artista quindi cala in secondo piano.
In questo caso, pur essendoci il curatore, sono gli artisti in primo piano. Il ruolo del curatore invece è più complesso e discreto: egli deve presentare le opere al pubblico; deve parlarne deve decodificarle e collegarle in modo tale da accendere la curiosità e l’attenzione.
In tal modo egli apre il dibattito e la dialettica, divenendo non più provocatore ma esortatore all’attenzione verso la multiformità della sensibilità umana. Questo è dialogo e non monotona auto-celebrazione. Non servono quindi gli acronimi.
Espongono
- Alyna Shchygoleva
- Carla Monti
- Diana Gavrilas
- Iva Milanova
- Maria Camassa
- Oleg Shchygolev
- Rossella Mocerino
Alyna Shchygoleva biografia
Alyna Ivanova Shchygoleva è nata nel 1951 a Lugansk in Ucraina. Ha studiato giornalismo all’Università M. Gorky di Rostov ed al Medical College di Lugansk. Ha lavorato come giornalista di radio e tv, come assistente nel reparto di radioterapia e oncologia dell’ospedale di Lugansk.
Espone dal 1980 in tutta europa. Dal 2002 vive in Italia. Le sue opere sono eseguite con fibre naturali con la tecnica mista textile, applique e quilt. Realizza arazzi e costumi che indossa in occasione delle performance d’artista. Prossima esibizione presso il centro Mondadori di Venezia San Marco febbraio 2008. Attualmente lavora ad un progetto fotografico.
Parere del curatore Nicola Eremita
Nei palazzi veneziani si possono ammirare molti arazzi, di grande valore. I commercianti veneziani erano amanti di questa forma d’arte che si prestava bene per arredare le immense pareti dei palazzi necessari a celebrare l’immagine della famiglia.
Alyna Shchygoleva si potrebbe riallacciare a questa antica tradizione ma solo superficialmente. La sua ricerca si esprime nel filato che è custode di valori forse perduti.
Queste opere hanno il sapore fiabesco dell’est, di antichi villaggi perduti. Essi conservano il tocco delle mani della donna sconosciuta che li ha lavorati. Non abbiamo più il sontuoso sfarzo degli arazzi veneziani, intessuti di fili di metallo prezioso; ma delicate composizioni di eccelsa abilità tessile dal forte intento rievocativo ed emozionale. Essi non celebrano avvenimenti e miti ma raccontano una fiaba sottovoce e la voce è elegante discreta e femminile.

Carla Monti biografia
Carla Monti vive e opera nel proprio studio di Milano. Ha iniziato a dipingere all’Accademia Libera del Maestro Giacomo Gabbiani. Attualmente fa parte dell’associazione “La Bottega delle Arti” dei pittori Luisella Lissoni e Ettore Maiotti.
Prima delle manifestazioni artistiche si è data allo studio della composizione floreale e discipline orientali, frequentando la scuola di Ikebana del Maestro Houn Ohara conseguendo il Master. Realizza le sue opere ad olio su carta o su tavola. Si dedica anche all’acquarello.
Parere del curatore Nicola Eremita
Una tavola che è un omaggio a Morandi. L’artista ha saputo rendere con efficacia ed emotività l’atmosfera di tesa sospensione di immobililità sacrale del grande mondo delle piccole cose. Semplici oggetti che divengono ricchissime fonti di riflessione poetica, di contemplazione.
La luce che si rifrange sulle superfici, i riflessi i colori che sfumano nel chiaroscuro. Infine il colpo di genio: improvvisa e quasi impercettibile, incombe sopra ogni cosa lo slancio dinamico, la proiezione, dell’ombra della lampada antica.
È la fuga da quel mondo immobile che da quel mondo stesso è creata e non lo disprezza. È lo slancio creativo che genera dalla lunga e laboriosa meditazione, dal lento e continuo consumarsi delle setole intrise di colore. È il tempo dell’arte.

Diana Gavrilas biografia
Gabriela Diana Gavrilas è nata ad Oradea in Romania il 22 Agosto 1968. Tra il 1992 ed il 1998 ha studiato e si è laureata alla facoltà di arti plastiche dell’Università delle Arti e Design di Cluj-Napoca in Romania. Dal 1998 è docente presso l’Università di Oradea facoltà di arti plastiche, sezione pittura.
Dal 2002 al 2004 ha conseguito la borsa di studio “Vasile Parvan”, dei Ministeri degli Esteri della Cultura e della Ricerca Romeni, all’Accademia di Romania in Roma per il progetto “Miraggio nel Giardino di Bomarzo”. Nel 2004 ha concluso il dottorato di ricerca all’Università d’Arte e Design Cluj-Napoca dal titolo: “Giardino Francese”.
Parere del curatore Nicola Eremita
Susanna Tamaro in una recente intervista ha parlato del tempo che trascorre ad osservare un piccolo giardino. In particolare ella raccontava del tempo trascorso incantata dietro ai molteplici dettagli, ai colori, alle diverse forme di vita che in quel piccolo e ristretto ambiente possono convivere.
Ecco il dipinto di Gabriela, esso incarna quella stessa aura d’incanto. Gli occhi dell’artista hanno indugiato nel microcosmo variegato e misterioso che si trova dietro l’angolo e tutto’attorno a noi. Un luogo che, se a tutta prima pare confuso e insignificante, allo sguardo attento e al contemplativo, esso svela un universo di colori e di vita.
Sono state le persone così attente alle piccole cose, alle creature umili, che hanno fatto le più grandi scoperte nella scienza e le grandi opere nell’arte. Ricordiamo che Fidia scolpiva le figure anche dove nessuno mai le avrebbe potute ammirare. Il divino è in ogni luogo e il miracolo della vita è incommensurabile rispetto alla nostra immaginazione.

Iva Milanova biografia
Iva Milanova è nata il 30 Ottobre 1970 a Sofia ha esposto in Italia Berlino e a Chicago. Nel 1998 ha ottenuto il Master di Storia dell’Arte e Archeologia Classica alla Humboldt University di Berlino. Il suo amore per la pittura nacque quando ella era ancora bambina.
Parere del curatore Nicola Eremita
Si rinnova l’apprezzamento per la piacevolissima e impegnativa pittura di Iva Milanova. Vorrei sottolineare la solarità di questo nudo femminile. Il riferimento alla gioia di vivere di Picasso appare più che evidente, come evidente risulta l’abilità narrativa e l’espressività sensuale di questa artista.

Maria Camassa biografia
Maria Camassa è nata nel 1967 a Mesagne in provincia di Brindisi. Dal 1986 opera nel settore delle arti figurative. Dal 1986 al 1996 collabora con l’artista italiano Gino De Dominicis di cui ha organizzato una serie di mostre. Nel 1998 lavora presso la galleria d’arte “Venice Design” di Venezia.
Nel 1999 collabora con la Biennale di Venezia nel settore “Musica Danza Teatro” e segue il seminario di Musicologia con il Prof. Elio Matassi a cura dell’Università di Alti Studi di Estetica “Giacomo Leopardi” Nocera Terinese, in collaborazione con la Terza Università degli Studi di Roma e la Fondazione Rubettino.
Nel 2002 consegue la Laurea in Lettere e Filosofia ad indirizzo Storia dell’Arte presso l’Università Cà Foscari di Venezia argomento della tesi: “Arte e Pensiero. L’esperienza umana ed artistica di Gino De Dominicis”.
Parere del curatore Nicola Eremita
osservando questo quadro ritengo che esso possa essere ben collocato nel contesto della pittura romantica. Faccio riferimento alla pittura di William Turner e di William Blake. Le tinte scure e i contorni sfumati, le pose dinamiche e sfuggenti, richiamano formalmente questo tipo di pittura. Anche dal punto di vista simbolico il tema è collocato in quella grande e dirompente novità letteraria ed artistica che è ancora attuale e influente.

Oleg Shchygolev biografia
Oleg Shchygolev è nato nel 1950 a Dnepropetrovsk in Ucraina. Ha studiato all’Art College di Dnepropetrovsk e quindi nel suo studio privato ricevendo molte commissioni dall’Unione Artistica di cui è membro dal 1985. Vive e lavora a Lugansk ed espone dal 1976 in tutta Europa. Sue opere sono presenti presso il Ministero della Cultura Ucraino, presso musei e gallerie di Lugansk e Kiev e presso collezioni private negli Stati Uniti e in Europa.
parere del curatore Nicola Eremita
La pittura di Oleg Shchygolev è realista, tuttavia in essa convivono anche altri caratteri che prendono l’aspetto della citazione. Per questo artista è fondamentale dar prova della propria preparazione accademica e della propria conoscenza tecnica e formale. La personale vena creativa quindi si arricchisce della profonda erudizione sedimentata negli anni di studio che non è stata solamente teoria ma anche confronto pratico con la difficoltà tecnica.
Osservando le sue tele notiamo che l’inconfondibile tratto ritaglia numerosi rimandi alla pittura di fine ‘800 e primo ‘900. Rousseau, Van Ghog, Gaugin, Matisse, Chagall e tanti altri maestri emergono in piccoli e grandi dettagli-citazione. Quasi l’artista volesse portarli tutti con sé nella sua immaginazione.

Rossella Mocerino biografia
Rossella Mocerino è nata in Toscana. Attualmente vive e opera a New York dove risiede in Greenwich Village. Ha studiato disegno alla Lega degli Studiosi dell’Arte di New York City, quindi anatomia con Robert Hale della Lega degli Studiosi d’Arte, quindi tempera con l’artista newyorkese Olivera Sajkovic, quindi storia dell’arte con Sarah Lawrence a Firenze.
Espone le sue opere nel Vecchio e nel Nuovo Mondo in mostre personali e collettive dal 1981.
Parere del curatore Nicola Eremita
per Rossella Mocerino la figura umana è al centro della ispirazione creativa. In particolare ella è rimasta affascinata dal mascheramento tipico del carnevale veneziano che, nonostante la sua unicità ed originalità, affonda le radici in una tradizione atavica e ancestrale.
Tale manifestazione, collocata nel contesto storico ed architettonico nonché naturalistico di Venezia, diviene una miscela ricca di riferimenti e stimoli di riflessione e spunto per la creazione. Difficile non rimanere irretiti. Ecco quindi le maschere veneziane attraverso la lente ed il filtro dell’immaginazione di Rossella Mocerino.
Il dramma della esistenza si colora ed il mistero del mascheramento travisa e inganna il tempo, la decadenza, la storia; così osserviamo queste figure celate colte in una atmosfera sospesa e priva di riferimenti spazio temporali.

