08 – 22 giugno 2007, inaugurazione 08 giugno 2007 ore 18. Presentazione del curatore dr. Nicola Eremita.
Esposizione collaterale al Padiglione Estonia per la 52 Biennale di Venezia, espongono i rappresentanti del gruppo di artisti estoni Kursi Kool Kond. La mostra è caratterizzata dall’originalità e dalla forza espressiva degli artisti nord europei. L’esposizione non ha un tema prefissato ma presenta campioni della migliore produzione degli artisti espositori, che si caratterizzano per tecniche e sensibilità espressive molto differenziate. Da segnalare la completa disponibilità del curatore a guidare lo spettatore lungo il percorso espositivo.
Espongono
Ilmar Kruusamae, Albert Gulk, Pajos Priit, Peeter Allik, Pangsepp Priit
Opening reception e presentazione venerdì 8 giugno 2007 ore 18 presso Galleria d’Arte III Millennio, Venezia
Sabato 17 giugno 2006 alle ore 18:30 presso la Galleria d’Arte III Millennio si svolgerà un incontro letterario con l’Associazione Merlin Cocai. Il filologo Otello Fabris, presidente dell’associazione, presenterà la sua “LECTURA MERLINI, SUI CAVALLI E SULLE DONNE DELLE DESCRIZIONI MERLINIANE IN CONFRONTO CON LA PITTURA DELL’ARTISTA MARIO EREMITA”. La manifestazione si svolge nell’ambito de “I LUOGHI FOLENGHIANI”, itinerario nella Venezia di Merlin Cocai. L’ingresso è libero.
Mostra personale dal 12 al 30 novembre 2005. Inaugurazione domenica 13 novembre ore 18. Presentazione del curatore Nicola Eremita.
Seconda edizione della personale di Luigi De Giovanni alla Galleria d’Arte III Millennio. Prosegue la collezione delle nature morte e dei paesaggi naturalistici di suggestiva bellezza.
L’artista fa della pittura un luogo in cui, solo chi ha affrontato le difficoltà della vita può abbandonare le membra e lasciare appese al chiodo le vesti umide.
03 – 17 settembre 2005, inaugurazione sabato 03 settembre 2005 ore 18, presentazione del curatore dr. Nicola Eremita.
Espone
Emilia Barutti.
Gli occhi di Emilia Barutti penetrano nel mondo e, come immense reti di pescatori astratti, intrappolano i significati e li trasfondono sulle tele, sulle pagine di un quaderno, nel bronzo, nelle pieghe dell’oro di un gioiello. Emergono quindi i quadri e le poesie, le sculture e i gioielli. Emilia vede la vita come una esperienza meravigliosa di cui bisogna cercare di non saziarsi mai. Ella non è sazia della vita, non è sazia delle passioni che la rendono luminosa e operosa.
14 – 31 maggio 2005, inaugurazione sabato 14 maggio 2005 ore 18, presentazione del curatore dr. Nicola Eremita e della prof.ssa Maria Beatrice Autizi.
Espongono
Gabriella Giuriato, Ronald R. Lyon.
La creatività di Gabriella diventa un moto perpetuo. In questo modo la creatività dell’artista viene pienamente assecondata e genera un senso di felicità dato dalla certezza dell’incompiutezza e quindi dall’alimentazione di un ulteriore moto perpetuo.
Ecco allora che sulla traccia lasciata da R.R. Lyon si susseguono i destini e i casi della vita. Una vita condotta con amorevole quiete o una vita vissuta al limite della ragione, una vita piena, una vita fatta di lavoro per vivere o una vita fatta di vita per lavorare, una vita che guarda avanti per mantenere il contatto con il passato, una vita originale, una vita fatta di cadute, di sconfitte e di rinascite, una vita che apre uno squarcio sul momento prima della creazione, una vita consapevole e quindi una vita piena di meraviglie.
08 – 27 ottobre 2005, inaugurazione 08 ottobre 2005 ore 18. Presentazione del curatore dr. Nicola Eremita
Alla terza edizione, la Collettiva d’Arte Contemporanea Biennale di Venezia, ospita artisti italiani e stranieri che presentano opere di pittura, scultura, e tecniche miste. Come sempre la mostra sarà caratterizzata dalla molteplicità e dalla originalità delle opere. L’esposizione non ha un tema prefissato ma vuole presentare campioni della migliore produzione degli artisti espositori, che si caratterizzano per tecniche e sensibilità espressive anche estremanente differenziate. È proprio in questa differenziazione che si qualifica questa manifestazione con l’intento di associare la diversità del mondo alla diversità degli umori dell’uomo “artifex”. Da segnalare la completa disponibilità della Direzione Artistica a guidare lo spettatore lungo il percorso espositivo.
Alla sua seconda edizione, la Collettiva d’Arte Contemporanea Biennale di Venezia, ospita artisti italiani e stranieri che presentano opere di pittura, scultura, e tecniche miste. Questa edizione è suddivisa in due parti per ospitare il folto numero di artisti e dare ad ognuno la giusta rilevanza. La mostra sarà caratterizzata, come sempre, dalla molteplicità e dall’originalità delle opere. L’esposizione non ha un tema prefissato ma vuole presentare campioni della migliore produzione degli artisti espositori, che si caratterizzano per tecniche e sensibilità espressive anche estremamente differenziate. È proprio in questa differenziazione che si qualifica questa manifestazione con l’intento di associare la diversità del mondo alla diversità degli umori dell’uomo “artifex”. Da segnalare la completa disponibilità della direzione artistica a guidare lo spettatore lungo il percorso espositivo.
Espongono
Raffaella Bacarelli, Rita Blitt, Serena Bocchino, Enrico Bosi, Enzo Igino Brunialti, Frank Colson, Aldo Cordero, Fiorentina De Biasi, Paolo Dell’Aiuto,Benz Inge, Ronald Lyon, Mark Kroeten, Enzo Marcello Mazzara, Iva Milanova, Lidia Tortomasi.
In occasione della IX Biennale di Venezia Sezione Architettura “Metamorph”, curatore Nicola Eremita
Introduzione
In occasione della IX Biennale di Architettura “Metamorph”, si svolge la II Collettiva d’Arte Contemporanea Biennale di Venezia che è stata suddivisa in due parti per consentire maggior visibilità agli artisti. Espongono sei artisti dagli Stati Uniti, due artisti dalla Germania e sette artisti dall’Italia.
Nell’affollato e variegato panorama artistico veneziano, la Galleria d’Arte III Millennio è la prima e sola galleria d’arte che organizza questo tipo di manifestazioni, scevre da qualsiasi indirizzo politico o propagandistico, lasciando agli artisti libertà di espressione e tecnica.
Ogni esposizione diviene così un piccolo “museo” di arte contemporanea e non una vera e propria “mostra”. Questa differenza è cruciale e sostanziale in quanto, secondo la moda attuale, il curatore di turno diviene il vero protagonista. Egli infatti s’impone quale “arredatore” della mostra; l’artista quindi cala in secondo piano.
In questo caso, pur essendoci il curatore, sono gli artisti in primo piano. Il ruolo del curatore invece è più complesso e discreto: egli deve presentare le opere al pubblico; deve parlarne deve decodificarle e collegarle in modo tale da accendere la curiosità e l’attenzione.
In tal modo egli apre il dibattito e la dialettica, divenendo non più provocatore ma esortatore all’attenzione verso la multiformità della sensibilità umana. Questo è dialogo e non monotona auto-celebrazione. Non servono quindi gli acronimi.
Rita Blitt opera da quasi 40 anni come artista, la prima mostra risale al 1967. Nel suo curriculum sono raccolte numerose mostre personali e collettive, premi, libri e video, performances ed una ricca serie di sculture monumentali situate in luoghi pubblici. Le sue opere sono raccolte in diversi musei americani, e in tutto il mondo.
Parere del curatore Nicola Eremita
Al centro dell’opera di Rita Blitt, infatti si colloca il movimento: in particolare il movimento della danza. L’artista presenta una scultura in acciaio intitolata “Dancing I”.
L’espressionismo astratto di Rita Blitt si traduce in vera e propria danza sulla carta, l’artista mentre crea ascolta la musica e danza. L’opera che vedete è la traccia dinamica e cinetica del corpo della ballerina, essa vuole cogliere solamente il succo, il puro istinto del movimento e bloccarlo nell’eterna staticità della scultura.
Blitt vuole trasformare in vero e proprio totem cultuale la grazia, la forza e la coordinazione umana, tesa nella realizzazione sublime del ballo. Un parallelo può essere suggerito con il Discobolo di Mirone.
Frank Colson, biografia
Frank Colson ha il suo Studio a Sarasota in Florida.
Il curriculum di Colson è ricchissimo di esperienze presso Università d’Arte, presso Musei in qualità di consulente, presso le Istituzioni Pubbliche, dove ha ricoperto cariche di dirigenza per il settore delle arti e dell’artigianato.
Ha partecipato a fiere d’arte in Nuova Zelanda, Brasile, Irlanda, Germania, Inghilterra ed in altri paesi nel mondo. Ha realizzato mostre personali e collettive in California, Giappone, Ohio, Nuovo Messico, Sud Dakota, e Florida. Ha partecipato a sei edizioni della Conferenza Internazionale di Scultura 1972/1978. Espone con grande vivacità dal 1963.
Parere del curatore Nicola Eremita
Frank Colson testimonia ancora che gli artisti statunitensi sono molto preparati e adoperano con professionalità le tecniche. I risultati sono di grande piacevolezza. L’opera presentata è eseguita con equilibrio compositivo e coloristico. Ardente è nell’artista la fuga visionaria e onirica. Il disegno riecheggia la morbidezza del tratto di Chagall e i colori, forti e piatti, trasmettono una calda sensazione di serenità rendendo l’opera fresca e attuale. Qualcosa che proviene dal sud, dal mare, qualcosa di caldo e piacevole traspira questa seta. Alcuni grandi maestri hanno percepito lo stesso richiamo: la natura?
Benz Inge, biografia
Benz Inge è nata nel 1940 a Dessau in Germania, ha studiato ingegneria, nel 1961 si è trasferita a Karlsruhe dove ha studiato pittura e disegno. Ha viaggiato in Italia Spagna e Svizzera per studio quindi ha lavorato come artista freelance a Karlsruhe. È membro del Badischer Kunstverein di Karlsruhe e del Wurttembergischer Kunstverein di Stoccarda.
Parere del curatore Nicola Eremita
Inge Benz infine presenta un disegno tecnica mista dal titolo “O.T.” . L’opera di Benz fin dal titolo, risulta ermetica, la gestualità richiama le evoluzioni di Vedova. Sono molto incisivi i richiami espressionisti di matrice tedesca, i tratti forti, la violenza che traspare da questo disegno non ha nulla a che fare con la limpidezza dei sentimenti.
Benz ha un tratto duro, rigoroso, serrato. L’artista ricerca assecondando l’interiore istinto che guida il movimento, lo scioglie, lo scatena libero nella totale anarchia.
Il desiderio di sprigionare le proprie energie cinetiche e quello di rappresentare quelle di un mondo che ha perso la capacità di controllarle e di indirizzarle verso una società a misura d’uomo, coincidono nell’opera di Benz.
Mark Kroeten, biografia
Pittore scultore e musicista, Mark Kroeten sperimenta la lavorazione dei metalli preziosi e del vetro. Mark Kroeten è artista per il proprio personale piacere: produce per sé stesso ed è libero da impegni di committenza.
Il colore è un elemento di grande potenza nella pittura di Kroeten. I colori possono creare emozioni e richiamare ricordi associati ad esperienze personali. Se usati appropriatamente possono influenzare lo stato d’animo delle persone. Mark Kroeten ha frequentato diversi colleges in America. L’Università del Minnesota, l’Anoka Ramsey College e il Minneapolis Technical College sono tra i principali.
Nota dell’artista all’opera “signature dots”
Quest’opera rappresenta i colori attorno a noi. Noi siamo i punti scuri. I colori usati riflettono la pietra, le nuvole e la terra. La parte più esterna dello spettro dei colori, il nero, si trova proprio dove vorresti trovare le tonalità utilizzate. I colori tenui e sfumati danno un senso di stabilità e il potere di realizzare grandi cose.
Parere del curatore Nicola Eremita
la pittura di Mark Kroeten è espressione di ciò che all’artista piace. Si può dire che egli sia un epicureo che ricava il suo piacere creando, dipingendo i soggetti a lui cari.
Questi soggetti sono anche i simboli di ciò che Mark Kroeten ama della vita: i piccoli piaceri quotidiani, soddisfarsi con poche semplici cose, godere dell’attimo.
Per l’artista bisogna cercare gli aspetti positivi di questa società turbolenta e distratta, che rende effimeri i legami tra le persone, ad esempio il concetto puro di “continuo cambiamento” può offrire nuove opportunità e impedisce la noia; ancora, il “sapersi accontentare” è sicuramente fonte di grande soddisfazione e di successo nella ricerca della felicità personale.
L’opera di Kroeten può definirsi di spirito intimista, nel senso che ricerca e vuole offrire una visione del mondo rivolta al raggiungimento dell’equilibrio interiore, nell’opera presentata si coglie il riferimento a certe sete orientali decorate e l’insieme produce efficacemente una vellutata sensazione di pace e quieta serenità.
Ronald R. Lyon, biografia
R. R. Lyon opera da oltre 25 anni come artista, consulente, designer e art director. Ha esposto in numerose gallerie negli Stati Uniti è un appassionato collezionista d’arte e scrittore.
Parere del curatore Nicola Eremita
L’opera è realizzata con perfetto equilibrio e sintesi senza lasciare spazio al alcuna sbavatura. Questa linea o traccia è una allegoria in molti sensi. Ad un primo esame dell’opera essa appare come la volontà di distinguersi in un panorama di desolante confusione e clamore. L’artista vuole intrattenerci comunicando attraverso una discreta voce, trasmettendo il messaggio con delicatezza, amorevolmente, questa e la traccia che indica come trasmettere in concetto.
Non solo, ci accompagna lungo il suo percorso con un tratto morbido e rotondo, calmo, quieto, pare voglia suggerirci solamente la direzione. Quindi, una volta che ha catturato la nostra attenzione ci fa riflettere. Questa sinuosa impronta segna il percorso di una vita, la dura lotta per la vita; od è un holzwege, un sentiero che guida una vita, la strada da intraprendere e mantenere attraversando asprezze ed ostacoli.
Forte per l’artista è la ricerca della pace interiore, di un equilibrio universale retto dalla compassione e dalla grazia, e forte è la risposta dell’artista. Questa nera intensa linea che attraversa con grazia e semplicità il tempo e lo spazio è di una sintesi magica e ha risvolti mistici. Come un vero asceta R.R. Lyon richiama alla riflessione pura e semplice sul fatto che se la nostra esistenza ha senso è perché è basata sulla semplicità, sul rispetto reciproco, sulla reciproca comprensione e compassione.
La Galleria d’Arte III Millennio ha il piacere di invitare la S.V. alla vernice della mostra personale congiunta “Continuo Divenire” degli artisti Enza Scotto e Norbert Schmitt che si svolgerà sabato 15 maggio 2004 alle ore 18. La mostra sarà visitabile dal 15 al 31 maggio 2004 presso i locali della galleria in Venezia Sestiere San Marco, 1047 dalle ore 10 alle ore 19, lunedì chiuso.
In occasione dell’inaugurazione il dr. Paolo Rizzi ed il curatore Nicola Eremita presenteranno le opere al pubblico.
Opere degli artisti Enza Scotto e Norbert Schmitt sono esposte congiuntamente e per la prima volta a Venezia. Enza Scotto è di origini calabresi e propone una collezione di dipinti di gusto mediterraneo, connotati da soave poetica contemplativa. Emblematici sono: il tema del mare, il grande utero, primo motore della vita, in esso Enza Scotto ritrae il corallo, organismo simbolo che, nella sua apparente immobilità, indica invece la fragilità ed il tenue equilibrio della vita, ed i piccoli scorci in cui le vestigia umane sono avvinghiate dalla prorompente vitalità vegetale. Norbert Schmitt è nato a Mainz in Germania, presenta in mostra una collezione di sculture di carattere informale dotate di forte tensione espressiva. La materia trattata da Norbert Schmitt diviene forma vivente; agglomerato che si contorce in cerca della propria linea evolutiva in cerca della propria essenza vitale. La luce nelle opere di Schmitt ha un ruolo fondamentale, anch’essa, riflettendosi variabilmente sulle superfici sconvolte, rivela la caducità ed il rinnovamento del fenomeno vitale. I due artisti, anche se sono molto differenti quanto a tecniche e modalità espressive, trovano il loro punto d’incontro almeno in un aspetto contenutistico e filosofico della loro arte: il “continuo divenire”, nella natura, per le sue molteplici forme e soluzioni, per la sua tenacia e per la sua delicatezza; nel concetto informale, per la sua estenuante ricerca di una evoluzione vitale di uno scopo fisico e concreto.
Domenica 26 ottobre 2003 alle ore 15 il Presidente della Repubblica del Guatemala S.E. Alfonso Portillo Cabrera farà visita alla Galleria d’Arte III Millennio. La delegazione è composta da mr. Jiulio Giron, col. Raul Emilio Castillo Ovando, mag. Elias Edilberto Veliz Vargas, mr. Angel Antonio Sanchez Reyes, il presidente Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera on. Gustavo Selva, seg. gen. I.T.A.C.A. Giorgio De Faveri. La visita è organizzata nell’ambito degli scambi culturali internazionali dell’Associazione I.T.A.C.A.
Il presidente Alfonso Portillo Cabrera potrà ammirare la mostra dell’artista Mario Eremita che attualmente è in corso.
Sono stati invitati: Sindaco di Venezia Paolo Costa, Assessore Cultura Regione Veneto Ermanno Serrajotto, Assessore Cultura Comune di Venezia Armando Peres, Direzione Cultura Regione Veneto Angelo Tabaro.
Il direttore artistico e curatore della mostra dr. Nicola Eremita introdurrà le opere esposte.